La realtà non esiste per come la vediamo... ma come la viviamo.
gni cosa, oggetto, persona, situazione, è differente agli occhi di ognuno di noi. Per “occhi” non intendo ovvia-mente l’organo fisico ma la “capacità” di “vedere”. Sulla base del vissuto, per conoscenza ed emozioni che le esperienze hanno “creato” nell’archivio nella nostra “memoria”, a cui coscientemente attingiamo o meno e che, a livello fisico, concretizzano anche un cambiamento sul piano chimico, neurocellulare, la nostra “vista” è a “selezionare” sempre più accuratamente ciò che la Vita ci pone d’innanzi, creando una sorta di “occhiale” a più lenti sovrapposte che “virano” il veduto ponendoci sempre più “distanti” da una percezione “completa” della realtà. Nella filosofia antica queste dinamiche psico-emotive” erano già ampiamente conosciute con il nome di “Maya”, l’insieme dei “veli” che ci oscurano alla “perfezione” del fluire karmico di ogni attimo. La conoscenza dei meccanismi di trasformazione dei nostri vissuti, da esperienze emozionali ad ener